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martedì 14 febbraio 2017

Tra storia e botanica, un nuovo percorso all'interno del parco di Desio



Nel parco di Villa Tittoni, a Desio, da qualche giorno c'è qualcosa di nuovo. Si tratta di un percorso storico-culturale che permette a chi frequenta il polmone verde cittadino, di conoscerne l'importanza architettonica, vegetale e culturale. L'iniziativa è nata grazie all'impegno del gruppo dei Volontari Civici, che tra i loro obiettivi hanno la valorizzazione e cura del Parco.
Le passeggiate al Parco si arricchiscono quindi di storia, magia e informazioni per far conoscere ai visitatori tutti i segreti della flora e della fauna che ospita.
Il progetto informativo e didattico vede la collaborazione tra il comune con il Sistema delle Ville Gentilizie Lombarde, il Consorzio Desio - Brianza con i ragazzi dello SFA, Legambiente Onlus - sezione 'R. Giussani' di Desio, ReGiS - Rete dei Giardini Storici, Parco delle Culture e Consorzio Comunità Brianza. In futuro sarà possibile in futuro anche l'integrazione dei pannelli con dei QR code per rendere disponibili ai visitatori alcuni approfondimenti sulle informazioni già presenti.


UN PO' DI STORIA
Il parco all’inglese di Villa Tittoni ha ampiezza di circa 7,5 ettari. Fu progettato da Giuseppe Piermarini, e per l'epoca rappresentava tra i primi giardini, concepiti con alberi secolari ed imponenti masse arboree che suggeriscono l’idea di una natura incontaminata e selvaggia. Anche grazie al a ciò che rimane del suo antico parco, Villa Tittoni è considerata una delle residenze nobiliari più monumentali e ricche della Brianza.

La villa, già esistente nel XVI secolo con annesso giardino all'italiana, fu acquistata dai marchesi Cusani a metà del Seicento come casa di villeggiatura. Ingrandita a partire dal 1776 su progetto di Giuseppe Piermarini, la residenza ospitò a fine Settecento gli Asburgo stabilitisi nella vicina Monza e i Borbone provenienti da Napoli.

A partire dal 1806 Ferdinando Cusani affida a Giuseppe Piermarini le opere di trasformazione della villa e ad Antonio Villoresi il ridisegno del giardino, che diviene uno dei maggiori parchi paesistici della Lombardia e uno dei primi all'inglese, documentato anche nel trattato Dell'arte de' Giardini Inglesi di Ercole Silva. Furono realizzate due serre per ricoverare le piante di agrumi d'inverno e, attorno al parterre antistante la villa, si realizzò un bosco di castagni attraversato da tre viali prospettici a raggiera, boschetti e un labirinto. Di grande valore paesaggistico era il lago artificiale servito da una roggia, provvisto di darsena e di un'isoletta centrale, completato da una grotta con capanna affrescata. Con il passaggio di proprietà dell'avvocato Giovan Battista Traversi, nel 1817, l'architetto bolognese Pelagio Pelagi, fu incaricato del rinnovamento del complesso e della costruzione di una torre neogotica all'interno dei giardini, oggi di proprietà privata.

Il giardino di Villa Tittoni è oggi ridimensionato ma, sebbene siano scomparsi i viali a tridente, il labirinto di carpini e il laghetto, il luogo mantiene intatto il fascino romantico della sistemazione all'inglese, offrendo la possibilità di passeggiare lungo i sentieri che si snodano in una macchia di oltre 700 esemplari arborei. L'ampio cannocchiale prospettico attraversa una fitta vegetazione, tra cui si scorgono la suggestiva torre del Palagi e il monumento funebre Traversi progettato da Luca Beltrami, per raggiungere la fontana con la statua di Nettuno al centro del parterre con la monumentale facciata sullo sfondo.

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