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venerdì 20 ottobre 2017

Sì al referendum, solo gli spreconi non votano per l'autonomia. Articolo da Libero

Proponiamo questo articolo del giornalista desiano Renato Farina, pubblicato oggi sul quotidiano Libero.

Ciascuno di voi troverà modo di infuriarsi per i numeri indecenti che stabiliscono il paragone tra le Regioni ladre e quelle invece oggetto di rapina. Uno scandalo che giustifica non una ma mille richieste di autonomia della Lombardia, che in Italia è quella che spende meno e produce di più. Qui le tabelle sono riferite solo alle quattro Regioni più popolose d`Italia: in ordine di grandezza sono Lombardia, Lazio, Campania e Sicilia. Ciascuna di esse rappresenta rispettivamente il Nord, il Centro, il Sud e le Isole. Dunque, come dicono i tecnici, è un carotaggio interessante, anche se la carota poi finisce sempre in quel posto al Nord. Come dicevo sono numeri che fanno arrabbiare i settentrionali, ma dovrebbero innervosire tutti quelli delle altre zone d`Italia che senza colpa devono sopportare una mala amministrazione che poi li costringe a curarsi al Nord, o a essere disoccupati in Calabria o in Basilicata, mentre tanti altri che pure non fanno nulla e ciondolano nei bar, s`intascano lo stipendio e rovinano la reputazione dei meridionali perbene. Queste sono cifre tra le più esplicative della necessità di dare una scossa al sistema centralista. C`è un numero che però in me ha provocato una sincera emozione, oso dire che mi ha commosso. È quello per le spese di cancelleria della Regione siciliana. 
L`amministrazione della Trinacria ha speso in penne, quaderni, gomme, e temperini 1.703.210,80 euro. Ah sì, ho dimenticato i pennarelli, e le graffette dai mille colori come i carretti siciliani, anch`esse presumo con il pennacchio. Immagino i solerti impiegati, gli instancabili forestali impegnati alacremente al tavolino, come il piccolo scrivano fiorentino del Cuore di De Amicis, poi portarsi a casa il lavoro, nonché ovviamente penna, inchiostro e calamaio e quindi spendere le loro notti a ricopiare verbali, rapporti, note spese, ecco, soprattutto note spese. La Lombardia spende per la merce in vendita dal cartolaio 112.242,70 euro. Il Lazio 516.296,40. La Campania 640.632,80. Per ciascuna biro, per ciascun lapis acquistato sotto il governatore Maroni, se ne compra 15 più un mozzicone, che può essere sempre utile, a cura del presidente Crocetta. Zingaretti (Lazio) e De Luca (Campania) fanno incetta di pastelli, fogli protocollo, calepini e scotch cinque volte di più del presidente lombardo. Uh quanto lavorano, e quante matite temperano sotto il Po. Ricordiamocelo. Le spese matte di cui alla tabella non sono esito di sciatteria, non conseguono al dilettantismo degli amministratori di quelle Regioni: occorre infatti molto lavoro, un solido professionismo nel campo della rapina per riuscire in un simile saccheggio mon- golo di attrezzi da cartoleria e farla franca. Cosa si capisce in realtà da questa piccola voce di spesa (la cancelleria), un niente rispetto al malloppo complessivo? Che il diavolo sta nei particolari, e che il furto è sistematico, capillare, meticoloso. Tutto questo fa schifo, è intollerabile, esige una rivoluzione strutturale della forma di Stato e nel modo di amministrare questo Paese. Ovvio: ci vorrebbe un rinnovamento morale, ma è un programma troppo vasto per noi. Gli appelli alla conversione, quelli li fanno i preti e Raffaele Cantone. E poiché i carabinieri su queste partite di giro non si muovono, e i magistrati neppure, occorre si dia efficacia applicativa all`unica arma pacifica in mano al popolo: il referendum.

UN`ARMA PACIFICA
Il referendum di domenica in Lombardia e in Veneto ha per scopo non di ottenere un`indipendenza politica (io dico peccato, ma è un pensiero mio) ma semplicemente di impiegare al meglio le risorse versate dai cittadini allo Stato. Le Regioni virtuose, che hanno dimostrato di amministrare il popolo dei suoi residenti come un buon padre di famiglia, devono acquisire il diritto di occuparsi di molte materie che oggi sono di competenza dello Stato (scuola, ambiente, energia, eccetera). In queste discipline lo Stato è titolare degli interventi in tutto il territorio nazionale; e lo fa usando il metodo scialacquatore se non della Sicilia, che è un Regno unico nella galassia, di certo come minimo del Lazio, dove sta la casa madre della dissipazione del tesoro versato dalle regioni nordiche. Se la quota spesa dallo Stato per le infrastrutture in Lombardia fosse gestita invece che dal ministero delle Infrastrutture, dall`analogo assessorato lombardo o veneto o piemontese o ligure (tre regioni di centrodestra e una di sinistra), ci sarebbero senz`altro meno buche e meno spese. Persino i treni viaggerebbero meglio. Racconto una piccolissima storia. La Svizzera ha progettato e realizzato in pochissimi anni due tunnel meravigliosi al San Gottardo, costati circa 24 miliardi di euro. Perché siano messi a regime, essendo stati pensati per collegare il Nord dell`Europa (Rotterdam) con Milano e Genova, bisognava che l`Italia facesse il suo. Roba minima: un by-pass ferroviario. Ho udito con le mie orecchie il ministro svizzero parlare dell`Italia come un Paese che non ha denari per implementare un`opera che svilupperebbe la nostra economia, al punto che loro sono pronti a regalarci 270 milioni di euro. Ma non siamo neppure in grado di riceverli, troppo complicato. Ehi: se passiamo queste competenze da Roma a Milano, Torino e Genova, sarebbe una favola. Vale per il
tunnel dell`alta velocità ferroviaria che ci collegherebbe con Lione, e che i francesi sono stufi di vederci non fare, aprirebbe un canale verso est fantastico. La stessa cosa stanno facendo gli austriaci al Brennero. E noi? Noi abbiamo di regionale solo il Tar!


GLI ALTRI NUMERI

Guardiamo il resto dei numeri, che non sono uno stato d`animo, ma - accidenti a Crozza - sono abbastanza fattuali. Gli stipendi pagati ai dipendenti della Regione Lombardia (10.021.398 abitanti) ammontano a 104.565.531,42 euro l`anno. In Sicilia (5.041.447 abitanti) si ascende a 598.448.520,64. Significa che il costo pro-capite del personale è in Sicilia dodici volte quello che si registra in Lombardia. E questa spaventosa sproporzione di denari versati non è che se li pagano gli sventurati cittadini siciliani che hanno il torto, per la verità raro, di non essere assunti da qualche assessorato, ma li ver- sano soprattutto i lombardi, i quali versano a Roma 56 miliardi di euro l`anno che non rientrano (residuo fiscale). La Campania ha 5.833.332 residenti e spende per il personale 167.041.036,85 euro. In Lazio la popolazione è di 5.897.446, e nelle buste paga finiscono 142.342.506 euro. Il resto dei paragoni ciascuno li faccia da solo. E sfoghi l`incazzatura, dovunque abiti, tifando per il referendum lombardo-veneto. L`unica rivoluzione democratica oggi possibile.

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