Arriva il Papurogio, dolce tradizionale desiano che ogni anno fa la sua comparsa solo ed esclusivamente per il giorno dell'Epifania.
L'origine avvolta nel mistero
Della sua origine non si conosce molto, così come della sua ricetta originale che rimane avvolta in un alone di mistero. Di certo che a Desio ha fatto la sua comparsa nel secolo scorso ed il primo a produrlo è stato il sig. Pastori, nella sua pasticceria di corso Italia, all'angolo con il vecchio ponte di Roggia Traversi. Ma stiamo parlando di una Desio lontana, che ora non c'è più se non nei ricordi di qualche anziano o impressa su qualche fotografia sbiadita in bianco e nero
Un appuntamento fisso per molti ma non per tutti
Ciò che di sicuro si può affermare è che quello con questo dolce rimane un appuntamento fisso per molti desiani che ingaggiano una vera e propria corsa per riuscire ad acquistarne almeno uno. Sì, perché la produzione di questo "bambolotto" è tradizionalmente e rigorosamente a livello artigianale, e gli esemplari sfornati finiscono solo sulle tavole dei più veloci e dei più fortunati. Una soffice pasta, a forma di bambolotto, che ricorda un bambino un po' paffuto. Da qui il termine dialettale "papurott", che italianizzato diventa Papurogio. Ognuno lo guarnisce a modo suo. Alcune pasticcerie lo ricoprono di zucchero a velo o granella di zucchero. Altri usano tre amarene come bottoni di un ideale vestito, o due come occhi. La fantasia non ha limiti.
Una tradizione al passo con i tempi
E per questo dolce è attiva da anni anche una pagina su Facebook. Si chiama "Amanti del Papurogio di Desio" e conta centinaia di iscritti. Dormiente per tutto il resto dell'anno, nei giorni a cavallo del 6 gennaio la sua attività impazza tra fotografie, commenti e post dei fan più affezionati che non vogliono perdersi nemmeno una briciola.
