"La richiesta di realizzare uno studio sui possibili effetti del forno inceneritore, come tutti sappiamo, è datata parecchi anni ed il primo soggetto a cui è stato chiesto di realizzarlo, oltre cinque anni fa, è stata BEA che ha sempre dichiarato di non essere disponibile". A parlare è Roberto Corti, sindaco di Desio, per commentare lo studio commissionato da Brianza Energia Ambiente al Dipartimento di Ingegneria civile e ambientale del Politecnico di Milano e presentato martedì 20 marzo.
Desio incapace di far lega sulla governance di BEA
Dopo i due di picche ricevuti da parte della dirigenza dell'inceneritore, il comune di Desio e quelli del circondario si sono attivati per realizzare lo studio in modo autonomo. Sia l'inceneritore che i comuni del circondario sono tutti a guida PD. Nonostante questo le visioni politiche sulla gestione e sul futuro della struttura sono divergenti, e da anni proseguono polemiche che non hanno fatto altro che creare confusione e molto più fumo da quello che butta fuori la ciminiera dell'inceneritore. "Fa piacere notare che la sola realizzazione della mappa di ricaduta dei fumi, che BEA non ci ha mai dato, abbia generato questo cambio di rotta da parte della società . Milano - Meda e Valassina sono due importanti fonti di inquinamento sul territorio? Non è certo una novità . È, comunque, utile che BEA e il Politecnico di Milano lo abbiano certificato", ha poi concluso il sindaco Corti.
Desio "disintegra" lo studio di BEA
«Lo studio di BEA – commenta l’assessore all’Igiene urbana Stefano Guidotti – “punta” un nemico che non c’è. Con i dati presentati martedì sembra che la società voglia confutare lo studio promosso dal Comune di Desio un anno fa, nella primavera del 2017. Ma si confondono i piani: l’obiettivo del nostro dossier era solo quello di stabilire l’area di ricaduta dei fumi, non accusare il forno di essere una fonte di inquinamento o peggio di malattie». E' dura la replica dell'assessore desiano, che si pone nella posizione di rintuzzare lo scontro politico con la dirigenza dell'inceneritore. In un momento in cui dai cittadini sono richieste risposte ed azioni concrete, due enti importanti (comune e inceneritore) non riescono ad andare d'accordo. Nel frattempo ATS Brianza ha iniziato a lavorare allo studio epidemiologico. Dopo aver presentato, lo scorso febbraio, il progetto in Commissione Ambiente e Territorio, i tecnici di ATS Brianza e ARPA Lombardia hanno iniziato la fase di raccolta dei primi dati. «Entro fine anno – conclude Stefano Guidotti – dovrebbero consegnarci i risultati».
L'incapacità di incidere di Desio in BEA
Roberto Corti conclude con un riferimento al tema della trasparenza, «decisivo – secondo il sindaco - per una società pubblica. È importante che, dopo anni di silenzi, BEA decida di aprirsi al territorio: anche il forno deve essere una "casa di vetro", soprattutto quando non c'è nulla da nascondere». Il comune di Desio è uno dei soci di maggior peso all'interno di BEA. Possibile che forte della grossa percentuale di azionariato ed essendo il comune ospitante, la capacità politica di questa amministrazione comunale non sia in grado di ottenere dei risultati concreti e di incidere come si deve nella gestione della società ? Chi governa Desio ha delle forti responsabilitÃ