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venerdì 4 agosto 2017

Per i treni 1,6 miliardi, arriva per i lombardi il fondo pensione regionale. Il bilancio della Regione in sintesi, con i commenti di tutti i partiti



La Lombardia avrà un suo Fondo pensione al quale i lavoratori, pubblici e privati, potranno iscriversi, sul modello di quello attivo in Trentino Alto Adige. L’obiettivo è quello di sviluppare una previdenza complementare territoriale lombarda che sia in grado di assicurare più alti livelli di copertura previdenziale e assistenziale. 
  
La novità arriva dall’Assestamento al Bilancio (relatore Alessandro Colucci, Lombardia Popolare) approvato oggi dal Consiglio regionale dopo due giorni di dibattito con 42 voti favorevoli e 27 contrari. La norma è contenuta in un emendamento, votato favorevolmente da tutti i gruppi, presentato dalla Lega Nord (Massimiliano Romeo): il documento prevede che come primo passo sia costituito un Comitato di esperti con rappresentanti di Università, Associazioni di categoria, Camere di Commercio, Ordini professionali, Enti strumentali della Regione e Centri specializzati sia pubblici che privati, e da esperti indicati dal Consiglio regionale, che – a titolo gratuito – dovranno mettere a punto le modalità per arrivare a istituire il Fondo pensione regionale. 

Durante il dibattito in Aula nella manovra finanziaria – che prevede come deciso durante il via libera in Commissione Bilancio risorse per 1 miliardo e 600 milioni per l’acquisto di 160 nuovi treni e 100 milioni destinati alla sanità per l’ammodernamento delle strutture e della diagnostica, sono state introdotte altre novità: tra queste l’accorpamento in un unico ente regionale tra l’Agenzia regionale per l’istruzione, la formazione e il lavoro (Arifil) e l’Istituto regionale per la ricerca, al statistica e la formazione (Eupolis). Obiettivo: valorizzare e migliorare efficienza ed efficacia dell’azione amministrazione nei settori strategico del mercato del lavoro e di formazione e al tempo stesso agire per contenere i costi. Con l’Assestamento si dà il via libera anche alle misure in favore di ASAM Spa (Azienda Sviluppo mobilità e ambiente): la norma è scattata in seguito all’entrata in vigore della legge 232 del 2016 che prevede che le partecipazioni azionaria della società non devono più essere trasferite alla Città Metropolitana di Milano e alla provincia di Monza e Brianza ma devono rimanere in capo alla Regione. La Lombardia, dunque, è tenuta al subentro dei contratti di finanziamento sottoscritti da ASAM Spa e all’accollo del relativo debito, il cui ammontare è in fase di rinegoziazione ma che comunque “grazie al rating della Lombardia decisamente superiore a quello assegnato all’azienda stessa - avverte la relazione tecnica - prevede un abbassamento del tasso di interesse con conseguente riduzione del costo complessivo del debito”. 

Nel documento ci sono importanti risorse anche per le Aler cui sono destinati 27 milioni: serviranno ad interventi di manutenzione ordinaria anche per l’eliminazione delle barriere architettoniche oltre che per lavori urgenti finalizzati a rendere abitabili alloggi sfitti; un intervento che secondo l’Assessore Garavaglia sarà in grado di dare casa a 2000 giovani coppie. Via libera poi a un emendamento del PD (Enrico Brambilla) che apre anche in Regione Lombardia – contrari Movimento 5 Stelle e Fratelli d’Italia – l’applicazione del decreto Madia, che riguarda la possibilità per le Regioni virtuose di sperimentare, senza spese aggiuntive, modalità per la valorizzazione e l'efficientamento del proprio personale. La manovra individua inoltre anche ulteriori grandi eventi sportivi da finanziare, tra cui spicca il 74° Open Golf d’Italia che si svolgerà a Monza dal 12 al 15 ottobre (500 mila la cifra finanziata). Si anche al finanziamento delle politiche a favore dei territori montani (6 milioni nel biennio, emendamento Mario Barboni del PD) e per gli interventi a favore dei disabili (5 milioni, emendamento Assessore Massimo Garavaglia).

"Questo - ha detto il Presidente del Consiglio regionale Raffaele Cattaneo - è l’ultimo assestamento della legislatura e mette a fuoco due obiettivi principali. Il primo consiste in un fortissimo investimento sui treni per i pendolari, con lo stanziamento di 1 miliardo e 600 milioni distribuito negli anni ma per il quale c’è già una definizione e una tempistica certa: è un finanziamento che permette di ringiovanire il parco rotabile della Lombardia e di garantire finalmente treni più moderni e regolari. Il secondo aspetto da sottolineare è il significativo investimento messo in campo per migliorare la qualità dell’edilizia residenziale pubblica e cioè delle case popolari, che sono un'altra priorità dell’azione politica di Regione Lombardia e una delle esigenze maggiori manifestate dal nostro territorio e da molte famiglie”. 

L’Assessore Massimo Garavaglia ha parlato di “Assestamento importante perché nonostante i tagli subiti siamo riusciti ad aumentare gli investimenti. Gli interventi strutturali fatti sui treni e per gli interventi di edilizia residenziale pubblica ne sono una prova”. 

Per il relatore Alessandro Colucci di Lombardia Popolare “il documento approvato è la dimostrazione di come Regione Lombardia sia in grado di predisporre politiche d’intervento che impattano positivamente sulla collettività. C’è sicuramente la grande partita sull’ammodernamento della rete ferroviaria regionale, ma anche interventi sul versante delle piccole medie imprese, a favore dei disabili, del turismo e contro il dissesto idrogeologico. Questo è un Assestamento che rilancia tanti investimenti”.

Per il centrosinistra, Chiara Cremonesi di Insieme, Roberto Bruni del Patto Civico ed Enrico Brambilla del PD, hanno invece criticato metodo e merito del documento di Bilancio ritenuto negativo perché dentro ci è finito dentro tutto, dalla caccia ai sottotetti, dunque privo di un disegno chiaro e preciso e “propagandistico” come nel caso dei finanziamento per l’acquisto dei treni. Negativo anche il giudizio del Movimento 5 Stelle (Andrea Fiasconaro) che ritiene l’Assestamento un provvedimento che ha “mortificato l’Aula” perché privo di confronto, che non ha saputo tenere in considerazione pareri e proposte di centinaia di cittadini e anche di sindaci.

Nelle dichiarazioni di voto, i componenti della maggioranza Riccardo De Corato dei Fratelli d’Italia, Stefano Bruno Galli della Lista Maroni, Angelo Capelli di Lombardia Popolare, Claudio Pedrazzini di Forza Italia e Massimiliano Romeo della Lega Nord, hanno sottolineato come l’Assestamento rappresenti un forte elemento di crescita e di rilancio per la regione, con investimenti strategici in grado di intervenire strutturalmente e consentire alla Lombardia di rispondere alle priorità che necessitano al sistema socio economico regionale.

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